venerdì 16 marzo 2018

Per sempre resti nella memoria del cuore

Mamma,

in una freddissima domenica di fine febbraio,
verso la fine di un inverno senza fine, senza poter rivedere una nuova primavera,
complice una lieve nevicata
che inizialmente mi aveva frenato dal partire,
te ne sei andata da questa vita, dopo ore di agonia e grande sofferenza,
in un inizio di sera che era l'ultima e, dopo averti salutata ed esser ripartita per poi tornare!

Quel giorno, avevo intuito che forse sarebbe successo,
che forse non saresti arrivata al giorno dopo...; era sempre più difficile venerti così inerme,
senza più poterti muovere, parlare
e nemmeno respirare...
eppure ci sono stata per te, accanto a te, pregando come altre volte per te.
Tu che eri nata in pieno inverno, sempre di domenica, quel 4 di gennaio di 87 anni fa, manchi a tutti tantissimo e a me immensamente.

Cara,
non avevi davvero fatto i conti che, dopo poco più di un mese,
dopo quei lunghissimi 3 mesi di ricovero ospedaliero e altro che "non vedevi l'ora" di tornare a casa, tutto sarebbe peggiorato in poco tempo e da quel letto elettrico non ti saresti più alzata.
Ma hai combattuto come un leone sopportando ogni cosa!

Poi hai capito che tutto era inutile, che la tua mente e il tuo corpo ti stavano abbandonando e, giustamente, ti sei arresa, restando docile, serena (grazie anche alla morfina) che almeno ti permetteva
di dormire spesso e sopportare tutte le terapie e cure a cui,
anche volendo, non potevi sottrarti, ma, per il tuo bene, nessun accanimento terapeutico.

Malgrado tutta la sofferenza fisica e morale neanche ti lamentavi più,
ma lo sguardo era spesso sofferente e, credo, neanche avevi più la forza di piangere; non ne potevi più di quel calvario e alla fine Dio ti ha abbracciato e accolto finalmente con sè ne sono sicura,
come avrai pure rivisto e riabbracciato i tuoi cari famigliari che amavi spesso (da sempre) visitare in quel cimitero del tuo paese d'origine, vicino a quello di papà.

Salutami nonna, nonno e zia e anche la tua cara sorella minore Luciana mai conosciuta,
che è stata molto sfortunata
ed è morta da giovane donna
in quel ricovero lontano da casa e dai suoi affetti (le sue uniche certezze),
già da bambina e, per te, questa, è sempre stata una croce troppo pesante da portare, come lo era stata per tua mamma a suo tempo e, questo tuo dolore, ha sempre contagiato anche me... troppo..
Mi immaginavo tutto dai tuoi racconti e che quel viaggio in treno per lei è stato l'unico e l'ultimo (ma a 6 anni e in quelle condizioni non poteva esserne consapevole) e poi restare sola, a quell'età, senza la mamma, per trenta lunghi giorni, niente telefonate credo allora, sarà stato terribile e sicuramente si è sentita abbandonata, rifiutata per essere diversa, per non aver imparato a parlare, colpevole della sua malattia avuta a sei mesi (e, dunque, non aver imparato nulla nemmeno in istituto, come dicevi).

Credo davvero, non era perchè non avesse nessuna capacità, solo che necessitava di essere accettata e amata più di tutti e poi dover crescere e diventare un'adolescente e una donna, senza vedere un futuro, senza vedere una fine, per finire in un ricovero di vecchi (ma non c'erano gli aiuti e i sostegni di oggi per poter tenere a casa una persona con delle difficoltà).

Mamma, mi sono tanto immedesimata in quella sua e tua sofferenza, mi è rimasta impressa,
lei che era di marzo come me e perciò sensibilissima,
che ti era rimasta  "cucita addosso" come una colpa, di cui, nonna, involontariamente ti aveva fatto carico...
Spero davvero tanto che la tua sorellina abbia avuto la pace che meritava andandosene prematuramente in quel modo e che ora state insieme con Clara!

Lì, sicuramente, per chi lo merita, nessun dolore, malattia o vecchiaia, tutto è pace e amore...
tutto è puro e giusto, non si muore più, nessun lamento o gemito, rumore o fastidio, egoismo e cattiveria, indifferenza e amoralità, 
di questo mondo sempre più alla deriva, a cui io non voglio appartenere!

Ciao Mamma,
restami accanto ancora da lassù,
io non mi stacco da te nemmeno ora.
Dammi la serenità di cui ho tanto bisogno,
il conforto, che chi è della famiglia, non può darmi,
veglia, ora che sei in pace, da lassù e prega ancora per me, io sempre lo farò.

Un Abbraccio infinito.
tua Cristina

PS: pubblico qui la foto (unica insieme) da me scattata ed elaborata, che ci ritrae quel giorno di gennaio del 2013 che avevi appena compiuto 82 anni...💗